Le apnee notturne: cause e rimedi
Russamento e apnee nel sonno causano stanchezza e sonnolenza diurna. Vediamo quali sono gli esami per diagnosticarla e i rimedi disponibili
Quando ci si sveglia alla mattina già stanchi e, durante il giorno, si ha spesso un senso di stanchezza e scarsa lucidità, una delle cose a cui bisognerebbe pensare sono le apnee notturne.
Le apnee notturne sono un disfunzione nella quale, durante la notte, avvengono delle sospensioni del respiro che durano molti secondi, a volte anche più di 15-20, senza però accorgersi di averle. Negli adulti queste sospensioni del respiro sono generalmente provocate da ostruzioni meccaniche delle vie aeree. È frequente nelle persone in forte sovrappeso o nei russatori, nei quali le vie aeree superiori collassano rendendo necessari sforzi inspiratori per riaprire il passaggio dell'aria. Succede anche a chi ha difficoltà a respirare a causa del setto nasale deviato, dell’ipertrofia dei turbinati o dell'ipertrofia delle adenoidi. Questo disturbo si chiama infatti Sindrome da Apnea Notturna di tipo Ostruttivo.
In altri casi più rari, queste lunghe pause del respiro dipendono da una temporanea perdita dello stimolo nervoso diretto verso i muscoli respiratori mentre si dorme. Questi casi sono poco frequenti, eccetto che nei bambini prematuri, e sono dovuti, di norma, a problemi neurologici o neuromuscolari. Questo disturbo si chiama Apnea Notturna di tipo Centrale.
Raramente le persone si accorgono di questo disturbo: infatti chi ne soffre non ha in genere difficoltà ad addormentarsi poiché quando è sveglio la respirazione è libera. Durante il sonno però, l'assenza di respiro crea tanti piccoli risvegli che avvengono nel momento in cui si deve fare lo sforzo per riprendere a respirare o per cambiare posizione. Questi micro-risvegli impediscono di raggiungere le fasi più profonde del sonno e di conseguenza il sonno non è riposante. Infatti il sintomo che viene percepito più spesso è la sonnolenza durante il giorno: alla mattina ci si sveglia sempre stanchi e durante il giorno c'è un calo delle capacità di concentrazione, che può causare seri problemi se si svolgono mansioni come guidare o utilizzare macchine utensili che necessitano di attenzione e lucidità. Ci si sente più distratti, si dimenticano più facilmente le cose e si ha la sensazione di una scarsa lucidità mentale. Negli uomini un altro sintomo di questo disturbo sono le disfunzioni erettili: infatti è stato dimostrato un legame tra sindrome da apnea notturna e problemi di erezione.
Con quali esami si fa diagnosi si apnea notturna?
Le apnee notturne vengono diagnosticate dai medici della medicina del sonno tramite un esame che registra l’attività del respiro per una notte. Ci sono due modi per eseguire questo esame. Un primo modo, più completo, si chiama polisonnografia e si svolge dormendo in ambulatorio per una notte con vari sensori collegati al corpo. Durante la notte vengono registrati vari parametri, tra cui l’attività del respiro, le onde cerebrali e il movimento degli occhi (perché gli occhi si muovono nel sonno quando sogniamo).
Il secondo modo, meno invasivo, avviene portando a casa propria il macchinario che misura l’attività del respiro e indossandolo per una notte. Una volta eseguito l’esame, il medico della medicina del sonno sarà in grado di diagnosticare se si soffre effettivamente di apnee notturne.
I rimedi per le apnee notturne
Quando si scopre di avere questo problema, la prima domanda è cosa fare per risolverlo. Per i casi più complessi esistono delle terapie invasive come la ventilazione forzata, cioè una macchina da indossare mentre si dorme che forza l’ingresso dell’aria quando si verifica un’apnea. Un altra terapia invasiva è l’intervento chirurgico per correggere eventuali difetti anatomici (tonsille, setto nasale deviato eccetera) per la maggior parte dei casi tutto ciò non è necessario.
Quasi tutti i casi si possono risolvere o migliorare notevolmente utilizzando le cosiddette misure comportamentali, cioè dei piccoli accorgimenti che permettono di tenere sotto controllo il problema. Il primo passo è il dimagrimento: infatti una riduzione anche solo del 10% del peso corporeo è in grado di migliorare in maniera significativa il problema delle apnee notturne, soprattutto nelle persone che tendono a russare.
Un secondo importante accorgimento è cambiare la posizione con cui si dorme a letto. Alcune persone trovano beneficio sdraiandosi su un fianco anziché dormendo supini (a pancia in su). Altre persone migliorano di molto la situazione semplicemente abituandosi a dormire con la testa inclinata più in avanti o più indietro rispetto a come la tengono di solito.
Ma la misura più efficace per migliorare il quadro dell'apnea notturna è l'igiene del sonno, ovvero mettere in atto determinati comportamenti in grado di favorire un riposo notturno.
- Evitare di assumere alcool prima di andare a letto perché l’alcool riduce il tono muscolare delle prime vie aeree.
- Evitare i farmaci sedativi per la stessa ragione.
- Limitare il fumo o meglio ancora non fumare.
- Arieggiare adeguatamente la camera da letto prima di coricarsi.
- Andare a letto e alzarsi in orari quanto più possibile costanti.
Non è necessario attendere la diagnosi di apnea notturna per mettere in pratica questi accorgimenti: in realtà permettono a chiunque di migliorare la qualità del sonno, anche a chi non ha problemi di respirazione. Se ti svegli già con un senso di stanchezza o se durante la giornata ti senti poco lucido, vale sicuramente la pena di metterli in pratica anche se non sei ancora sicuro di avere un problema di apnee. Per sapere come iniziare, ti consiglio di richiedere le guide gratuite qui sotto.
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